SPACE HURTS

Solo Show

November 19 – December 15 2021

NARS Foundation, Brooklyn – New York

 

The NARS Foundation is proud to present Space Hurts, a solo show of Italian artist Monica Mazzone where geometric forms and proportions go beyond construction and compositional technical objectives becoming synthesis of emotional architectural configurations.

Emotive geometry, so Mazzone names her entire research, is a path of empirical measurement of emotional states, an open and passionate discourse of knowledge of the world.

Grounded into the idea of being able to perceive and visually express the obsession for perfection, investigating existential themes such as the question of identity, the ability of individual expression and the relationship between self and reality, the body of works investigates the meaning of the entities that we usually called dimensions mapping the space that surronds and cointains us with the intent to rationalize one’s own emotions and make them communicable.

Does a geometric feeling of space exist? Is possible to perceive the collective space as the sum of the spaces invaded by the individuals? Is there space between a tear and the eye?

Cold aluminum drops, folded by hand, appear above paintings with minimal and absurd constractions – with resonances of acient mythologies such as Greek and Egyptian – suggesting the ambition to create a universal visual language, where eternal and enigmatic symbolic geometric forms push the individual to recognize himself through spirituality and timeless memories. Warmth of oil paintings gives vibrancy to flat and soft shades of colors.

Working into liminal space between painting and sculpture, transcending the boundaries of volume and capturing metaphorical limits into straight mathematically-determined geometric forms, two and three-dimensionality are combined together with a precise balance between formal and conceptual outcome.

These spatial structures are perceived as parts of a rhytm, an order, and show the sentimental relationship between seeing and knowing, a method to shift consciousness and achieve a merging of action and awareness.

 

 

Opening reception: November 19th, 6-8 pm

 

BIO MONICA MAZZONE

Monica Mazzone is an Italian visual artist, lives and works between Milan and New York.

She received her MFA from Brera Fine Arts Academy in Milan and later from Design European Institute IED.
Emotive Geometry, so she named her entire research, is a study where geometry has been proposed as a guiding principle of the creative act, setting up a spiritual and intellectual discourse strictly related to a sentimental approach. It’s a physical and objective story in which fragments of an intimate landscape can be seen.
Many private and public venues, in Italy and abroad, exhibited her works and she has curatorial projects and participations in prizes and international residencies to her credit. She is a member of the Art magazine E IL TOPO with which creates events and performances internationally.
She is also Professor of Chromatology at Galli Academy of Fine Arts – Como.

Recent solo and group exhibitions include: MASS MoCA North Adams, Temporaneo Navile Museum Bologna, Manuel Zoia Gallery Verona–Milan, Index Art Center Newark, Sannio Contemporary Art Museum Benevento, La rada Foundation Locarno, NARS Foundation New York, The Border New York, Palazzo Reale Milan, Studio Maraniello Milan, Mars Milan, Giuseppe Pero Gallery Milan, Arthur Cravan Foundation Milan, Fabbrica del Vapore Milan, Merkur Gallery Istanbul, Bandera Art Foundation Busto Arsizio, Palazzo Isimbardi  Milan, Palazzo Lombardia Milan, Museum of Contemporary art Lissone, riss(e) Varese , International Museum of Ceramic Laveno, Villa Contemporanea Monza, Palazzo Re Giulianova, Spazio Thetis Arsenale Venice, Satzyor Gallery Budapest.

 

NARS Foundation

201 46th Street – Brooklyn, NY 11220

2nd Floor

www.narsfoundation.org

 

Just arrived📍 @massmoca

26/02/2020 - Just arrived📍 @massmoca 📍Let’s start this new #residency 🎨📐!!! #monicamazzone #italianartist #artistlife #contemporaryart #somethingaboutmylife #massmoca #massmocaresidency #universaltwinkle

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Monica Mazzone @ MASS MoCA Residency Program

26/11/2019 - I am very thrilled to share that during the next spring I will be part of the @massmoca Residency Program! Can’t wait to start with this new project💥🔝📐🎨🔜 #monicamazzone #italianartist #nextproject #contemporaryart #massmocaresidency #studiosatmassmoca #massmoca #residency #artistinresidence #universaltwinkle

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NON APPENA FUORI DI ME

Non appena fuori di me

NON APPENA FUORI DI ME – Un museo che si trova in via John Cage, mitico compositore d'avanguardia, già merita una visita! E poi, fra intimità e geometrie, ci sono le opere di Monica Mazzone. Fino al 26 ottobre, a Bologna.

Pubblicato da Cult+ su Martedì 15 ottobre 2019

CULT+

NON APPENA FUORI ME

Solo Show

critic text by Rossella Moratto

September 27 – October 26 2019

MTN – Museo Temporaneo Navile, Bologna

 

Bologna, settembre 2019 – Una nuova grande mostra apre i battenti nelle sale di  mtn | museo temporaneo navile, il museo ospitato nei palazzi di Trilogia Navile, in via John Cage, alla Bolognina. L’artista è Monica Mazzone e il titolo della mostra è “Non appena fuori di me”.

Esiste una sensazione geometrica dello spazio? È possibile percepire lo spazio collettivo come la somma degli spazi individuali? L’arte è una pratica di conoscenza empirica dell’esistente: la sperimentazione dei molteplici e possibili modi di relazione con il reale. Tra questi, la scelta di Monica Mazzone di utilizzare una prassi logica e un linguaggio geometrico come strumenti di un’indagine dove le regole e le forme si propongono come l’alfabeto di una riflessione aperta sul mondo.

Con “Non appena fuori di me” Monica Mazzone presenta un nuovo ciclo di lavori che sviluppano il percorso intrapreso nell’ultimo anno con la serie degli autoritratti, concentrandosi sul concetto di territorio inteso come esperienza del quotidiano. Un racconto fisico e oggettivo dell’ambiente ma allo stesso tempo intimo in cui la natura delle cose viene filtrata attraverso il corpo che diventa quasi un parametro di misurazione empirica. Il territorio inizia dalla fisicità corporea: l’artista delinea così il rapporto tra il suo spazio personale, interiore – quello concreto e parallelamente virtuale dell’ingombro e dei movimenti del suo corpo nel tempo – e il luogo oggettivo con cui entra in relazione.

Le opere si concentrano sulla possibilità di razionalizzare e di tradurre logicamente l’analisi dello spazio da diversi punti di vista tra cui l’architettura, l’estetica investigativa e l’astrazione spaziale. Evitando di imitare l’idea pregressa di spazio che è insita nella comune concezione, l’artista lo interpreta ricordandolo “a memoria”, approfondendo il significato delle entità che sono comunemente chiamate dimensioni in riferimento allo specifico luogo che quotidianamente invade e da cui è invasa – in questo caso il museo, che con le sue vetrate si proietta direttamente verso la città.

Utilizzando l’alluminio e l’intervento pittorico, Monica Mazzone rende visibili queste dinamiche creando strutture percepite come parti di un ordine, per mostrare una reciprocità tra vedere e conoscere, offrendo un modo rigoroso ma ambiguo di implicare il corpo stesso e le sue proporzioni. Una geometria emozionale che offre un paesaggio intimo, sintesi sempre provvisoria e in divenire, tra l’ambiente e il vissuto. La mostra è accompagnata da un testo critico di Rossella Moratto.

«Esiste una sensazione geometrica dello spazio?  È possibile percepire lo spazio collettivo come la somma degli spazi individuali?  La questione è scegliere la geometria come principio guida dell’atto creativo per descrivere il concetto di territorio inteso come esperienza del quotidiano, un racconto fisico e oggettivo ma allo stesso tempo l’ambiente intimo ed emozionale dove la natura delle cose mi appartiene» Monica Mazzone.

 

Orari: martedì, giovedì, sabato dalle 15 alle 19 o su appuntamento.

BIO MONICA MAZZONE

Monica Mazzone (Milano, 1984) è un’artista visiva, vive e lavora tra Milano e New York. Consegue la laurea in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e in seguito all’Istituto Europeo del Design.  Ha esposto in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, tra cui: Fondazione la rada Locarno, NARS Foundation e The Border New York, Palazzo Reale, Studio Maraniello, Palazzo Lombardia, Galleria Giuseppe Pero Milano, riss(e) Varese, Merkur Gallery Istanbul, Villa Contemporanea Monza, Fondazione Bandera Busto Arsizio, Satzyor Gallery Budapest, Museo Arte Contemporanea Lissone, Spazio Thetis Venezia, MIDEC Laveno.

 

mtn | museo temporaneo navile

Via John Cage 11/a-13/a – Bologna

www.museotemporaneonavile.org

 

Ufficio Stampa

Erika Bertossi

339.5059717

press – press@museotemporaneonavile.org

Almost ready for the OPENING – 🕉27th SEPTEMBER @mtn_museo_temporaneo_navile

12/09/2019 - Almost ready for the #exhibition #opening 🕉…see you soon in #bologna! 📐🎨27th SEPTEMBER #monicamazzone #mywork #myart #newproject #whennumbersareyourobsession #geometry #emotivegeometry #contemporaryart #artistatwork #insidemystudio #artiststudio #universaltwinkle .

@mtn_museo_temporaneo_navile Gli artisti stanno ultimando le loro opere per l’inaugurazione del 27 settembre. Siamo entusiasti per la qualità di entrambe le mostre, vi aspettiamo numerosi!
Nelle foto @monicamazzone_artist nel suo studio di Milano. #museotemporaneonavile #museibologna #museoitaliano #museodiquartiere #museodiartecontemporanea #exhibition #artoday #contemporaryart #artproject#artviewer #arteperilterritorio #artist #bologna #bolognina #bolognatoday #bolognacultura #quartierenavile #valdadigesistemiurbani #monicamazzone

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NEXT SOLO SHOW is coming soon

29/08/2019 - Here we are! Let’s start a new project 📐🎨
💥my NEXT SOLO SHOW is coming soon! 💥
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#monicamazzone #newwork #newproject #contemporaryart #italianartist #geometry #oilpainting #forthcoming #soloshow #universaltwinkle #artiststudio #whennumbersareyourobsession

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MAKING TIME

Group Show

Artists redefine time in new exhibition

curate by Wavelength – Gianluca Bianchino and Jeanne Brasile

May 18 – June 14 2018

Index Art Center, Newark

 

Index Art Center is pleased to present “Making Time,” a group exhibition of artwork informed by a varied understanding of time. Extending beyond the general linear experience, the included artists embrace this still mysterious dimension as layered, circular, structural, sonic and/or ontological.

Thanks to Einstein’s equations we understand time to be relative. If this is true, how can its fluid nature be comprehended viscerally? Artists provide liminal access to the mysteries of time through experiential or intuitive investigations. The exhibition brings together multi-media installations, sculpture, sound sculpture, kinetic sculpture, Augmented Reality, painting and drawing by featured artists; Ginger Andro and Chuck Glicksman, Chris Arabadjis, Gail Biederman, Melissa Fleming, Wolfgang Gil, Jay King, Sizhu Li, Monica Mazzone, Brandon Neubauer, Shuli Sade, and Travis Leroy Southworth.

Curated by Wavelength, “Making Time” is a collaborative project by Gianluca Bianchino and Jeanne Brasile. Their curatorial model considers phenomenological art informed by scientific principles. Previous projects include the curation of exhibitions exploring the nature of light, space and time. Wavelength’s essay on ‘sci-art’ was recently published in the Brooklyn Rail, and they participated in a symposium organized by the CUE Art Foundation. They also host a blog where they write about artists and their practice. Gianluca Bianchino notes “we have a surprise Augmented Reality experience for viewers, who should be prepared with the Membit app preloaded on their iPhone or iPad, though we will have one device available for visitors so they can enjoy this amazing experience.”

Index Art Center was established in May 2009 with a mission to help strengthen and revitalize Newark’s emerging art scene. They wish to create an environment where the local community and artists of all media can come together and take part in a unique dialogue, one which affirms Newark as a center for contemporary art. Index Art Center is located at 237 Washington Street, Newark, New Jersey near the corner of Market Street. It is easily accessible by car, The PATH and NJ Transit. Hours are Thursdays 6 to 9pm, and by appointment. Admission is free and open to the public.

 

REGULAR DREAMS

Monica Mazzone

(in collaboration with Marta Ravasi)

curated by Valentina Negri

March 30 – May 1 2019

la rada, Locarno

 

“Modern art, suffering from a permanet tendency to the constructive, an obsession

with objectivity, stand isolated and powerless in a society which seems bent

on its own destruction”. (John Reed Club, 1932)

 

Regular Dreams will open on Saturday the 30th of March at 6 pm at la rada, independent space in Locarno, the exhibition features works by Monica Mazzone and Marta Ravasi, curated by Valentina Negri.

Regular Dreams was conceived as a dialogue between the languages productions of the two artists, where Monica’s geometry and rationality is faced with Marta’s emotional pictorial research.
The apparent disparity and diversity between the productions are underlying the obsessive attempt to seek perfection and the material transposition of the (tormented) ideas that accompany the artists in their daily lives.

Monica Mazzone’s work is the result of her own research starting from the analysis of geometry and the rules that govern it; the aim is to visually translate the thought that unites space and work under a single identity, in a geometric process with precise guidelines, in the secret ambition to create a sort of universal visual language. The application of this process is also extended to emotions: Monica tries to rationalize and make them communicable, thus giving shape to connection between herself and the space in which to operate.
The results are materializing in aluminum sculptures with defined and harmonics lines that play on dualisms full-empty, heavy-light. In some cases they are accompanied by paintings, overcoming and merging the idea of sculpture and painting, two-dimensionality and three-dimensionality, where – according to Monica – “Humanity finds its centrality in disciplines such as mathematics and geometry, mistakenly considered depersonalizing”.

For Marta Ravasi, the starting point is a figurative image that she manipulates in an attempt to understand it and take possession of it, hiding it and returning it back to the viewer in a different nature.
The imaginative flow emerges from completely random objects and events, which exercise on Marta an obsession that becomes a need for representation; they hold her back and reject her at the same time and the relationship with painting becomes a need expressed through a light and in some ways ephemeral but full of meaning line, a process defined by Marta as “carrying on a flow, maturing something, it is a series of mental and physical consequences. It is the result of unpredictable choices”.
The colours overlap and mix on various levels, creating complex shades by the nature, difficult to recreate and the canvases suggest feelings that oscillate between intimacy and detachment.

This is the first Swiss exhibition for both artists and will be visible until the 1st of May from Thursday to Saturday from 2 to 7pm, with free admission, and by appointment every day, including holidays, in Via della Morettina 2, Locarno. Special openings also on the afternoons of Easter, Easter Monday and May the 1st. For information and appointments: riccardo.lisi@larada.ch | +41 76 4391866 | +39 320 4866373.

Monica Mazzone. Born in Milan in 1984, she lives and works between Milan and New York.
She has exhibited in public and private spaces, in Italy and abroad, including: NARS Foundation and The Border New York, Studio Maraniello Milan, Palazzo Reale Milan, MARS Milan, Merkur Gallery Istanbul, Galleria Giuseppe Pero Milan, Fabbrica del Vapore Milan, Fondazione Bandera Busto Arsizio, Satzyor Gallery Budapest, Museo Arte Contemporanea Lissone. Monica has also made curatorial projects and is an active member of the editorial staff of the art magazine “E IL TOPO”.

Marta Ravasi. Born in Lecco in 1987, she lives and works in Locarno.
She studied painting at the Brera Academy of Fine Arts in Milan and obtained an MA in Fine Arts at UAL, at the Wimbledon College of Arts in London. Her projects include a solo exhibition: Violette di Marte, Fanta Spazio, Milan, 2017; finalist at the Menabrea Art Prize, 7th Edition, Rome, 2018; the publication Paradise Parade – In my computer, Photodump, Link Editions, 2016.

#whennumbersareyourobsession

24/03/2019 - Let’s take a look 👀, let’s see the #numbers ♾!!! #naturalgeometry #whennumbersareyourobsession #china #jungle #monicamazzone #worldwideartist #italianartist #contemporaryart #drawing #newproject #universaltwinkle 🍀 📐💡🎨💎🌴

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MY STUDIO, MY SOUL

27/02/2019 - You are always in the right time at the right place to feel lonely, but there will be always a world ready to welcome you!
MY STUDIO, MY SOUL .
Almost ready for the #nextexhibition 📐🎨 In #milano #italy for a while
#monicamazzone #artist #geometry #purpleandgreen #mysoul 🧬 #insidemyworld #contemporaryart #italianartist #universaltwinkle

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VERSIONI STANDARD

Monica Mazzone / Mattia Barbieri

September 26 – October 3 2018

MARS, Milan

 

(Italian version)

MARS ha il piacere di ospitare “Versioni Standard”, un progetto di Monica Mazzone e Mattia Barbieri.

La mostra si presenta come un’analisi degli ordini architettonici classici, stabilendo un nuovo approccio ideale fra decorazione e sintesi costruttiva della colonna intesa come apparato.

Cercando di codificare dettagli e profili appartenenti ad elementi sui generis che direttamente riflettono le ricerche dei due artisti, entrambi utilizzano le proprie peculiarità formali e tecniche per giungere ad un risultato unitario pur mantenendo distinta la varietà stilistica. I due lavori in mostra, Monico e Mattinzio, dunque, si propongono di essere insiemi coordinati di elementi tesi a costruire un completo sistema di segni e supporti, siano essi di natura scultorea o pittorica, per un ironico schema costituente della variante architettonica verticale. Elemento della celebrazione e struttura portante dell’ambiente che abita, questa sorta di intelligenza lineare che unisce terra e cielo, si palesa in un matrimonio visivo che esplicita il binomio estetico, talvolta opposto, ma che trova una forte coesione di senso nella premessa ontologica.
Le basi delle due sculture verticali riportano in scala la pianta dello spazio espositivo di MARS, quasi sussurrando l’eco formale del luogo in cui sono collocate, non volendo compiere una tautologia, ma piuttosto suggerendo un rapporto estremo con ciò che generalmente viene definito stile: “un senso superiore dell’ordine,…il ritmo greve e regolare,…che giunge agli estremi e ai vertici del raro…E’ lo stile che conferisce loro valore.” (H. Focillon, L’Arte del Buddhismo, 2012 e 2018, Abscondita, Milano).

OPEN STUDIOS @narsfoundation

06/06/2018 - Almost ready… a new diptych is coming out!
Next Friday, Saturday and Sunday @narsfoundation join us for the #groupshow and #openstudios!
#monicamazzone #oilpainting #geometry #universaltwinkle #italianartist #newyork #brooklyn #artistinresidence

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DARSI

Group Show

curated by Bustos Domenech

April 9 – May 30 2018

Palazzo Lombardia, Milan

 

(Italian Version)

Mostra internazionale d’arte contemporanea, spaziante dalla pittura, al disegno, alla scultura, alla fotografia. Il Darsi è una qualità saliente dell’arte che abbraccia lo stato immaginale degli artisti che hanno aderito a questa mostra. Il dare come dono, l’artista e la sua arte danno e si danno. Dare sé, se stessi agli altri. Il darsi come atto propositivo, di scambio, di stima, di conoscenza.

È uno scambio biunivoco, perché anche colui /ei che riceve, si situa in una forma transitiva di scambio e di dono. Prestare ascolto, porgersi, mostrare attenzione agli altri, all’altra/o, denota prossimità, essere vicini a. Ci si connette in un intreccio morbido, donando e aprendosi à-rebours in spazi interstiziali dove tutto torna e dove tutto acquista nuovo senso, come una partita a ping-pong giocata su un campo mica troppo esiziale se non quello del nostro destino. La materia si districa e si avviluppa nei luoghi che ciascun artista ha eletto a propria compagine, sia essa in quella sciolta sui diagrammi che il pittore elegge e traccia a propria dimora, sia in quella non troppo velata che compone forme tattili depositandosi nei luoghi, sia ancora in quella mediata-data dall’occhio meccanico, o ancora in quella che nel desiderio rinviene e anela a porzioni mitiche di realtà agognate e trasognate che l’artista pone tra sé e il mondo. Piccoli gesti piccole essenze diagrammatiche di cui la rosa come scrisse Clarice Lispector ben cattura senso e disponibilità. In fondo cos’è l’arte se non questo disporsi e Darsi in totale e libera intimità tra il sé e il mondo?
Rodolfo Aricò
Mauro Barbieri
Renata Boero
Luis Buñuel
Fiorella Cicardi
Barbara Crimella
Salvador Dalì
Tomasz Domanski
Pietro Finelli
Alberto Finelli – Evyenia Gennadiou
Ernesto Jannini
Ellsworth Kelly
Serena Maisto
Paolo Manazza
Monica Mazzone
Inkyu Park
François de Ribaucourt
Marta Sforni
Tancredi
Marco Useli
Valentino Vago
Sandra Vásquez de la Horra
Mauro Vettore
Zygimantas Augustinas

Presso lo Spazio Espositivo, si svolgeranno due conversazioni sulle tematiche del Darsi e del Desiderio,  coordinate da Bustos Domenech e Ernesto Jannini.

Sono stati invitati i seguenti relatori: Erica Arosio, Paolo Bertetto, Roberto Borghi, Andrea D’Ammando, Paolo Di Paolo, Raoul Kirchmayr.

Le date previste: giovedì 10 maggio e giovedì 24 maggio alle 18:00.

Inaugurazione: 9 aprile 2018 h.18:30
Dal 10 aprile al 30 maggio 2018
Dal lunedì al venerdì dalle h.10:00 alle h.18:00 – Ingresso Libero

Palazzo Lombardia, Spazio Espositivo, via Luigi Galvani 27

Organizzazione mostra:

Associazione culturale no-profit Volcanospress Milano, piazza Wagner 1 20145 Milano

C.F. 97363670155 +3902461311  volcanospressmi@yahoo.it

Si ringrazia l’Ordine dei Cavalieri di Malta Gran Priorato d’Italia con la partecipazione della Dama Elena
Condrea e il Cavaliere Enzo Angelo Giudice.

In collaborazione con Regione Lombardia.

 

 

DAY 1 International Artist Residency Program @narsfoundation – New York

02/04/2018 - DAY 1…new studio, new me! 🤟🏻💎👁
#narsresidency #monicamazzone #contemporaryartist #newyork #brooklyn #somethingaboutmywork #universaltwinkle

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Repost from @narsfoundation New York – Brooklyn

31/03/2018 - Repost from @narsfoundation thank you so much #narsresidency to share my work!#monicamazzone #contemporaryart #geometry #newyork #brooklyn #universaltwinkle #newproject is coming!
Introducing NARS Spring AIR Monica Mazzone (Italy)
@monicamazzone_artist lives and works between Milan and New York. Her artistic practice is a study into the perception and visual expression of the obsession for perfection. Her work proposes geometry as a guiding principle for the creative act.
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#narsresidency #narsartist #artistinresidence #residency

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Like the Moon

11/03/2018 - Like the Moon…New Sculpture is coming!
Stay tuned!
#monicamazzone #sculpture #aluminum #geometry #newwork #contemporaryart #italianartist #circle #likethemoon #newexhibition #universaltwinkle

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opening exhibition @riss(e)

28/01/2018 - Tonight, Don’t miss out the opening! ⚡️📐🎨📏⚡️#ZZ exhibition @riss(e) #varese #monicamazzone #opening #artexhibition #newwork #aluminum #sculpture #oilpainting #sitespecific #geometry #universaltwinkle

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ZZ

 Monica Mazzone

(in collaboration with Aldo Mozzini)

curated by Ermanno Cristini with critic text by Rossella Moratto

January 28 – March 4 2018

Riss(e) – Zentrum, Varese

 

(Italian Version)

È la zeta che li tiene insieme. Sembrerebbe questo, a prima vista, l’unico trait d’union tra Monica Mazzone e Aldo Mozzini, artisti di sesso e generazioni diverse che procedono in direzioni apparentemente ostinate e contrarie. Invitati a tradimento da Ermanno Cristini a riss(e)  e costretti a convivere in una stanza tutta per loro, sembrano voler esprimere forze centripete che spingono verso direzioni divergenti: verticalità e solidità contro orizzontalità e morbidezza, levigatezza e geometria contro scabrosità e spontaneità, ordine e proporzione contro disordine e sproporzione. 

Il dialogo formalmente impossibile tra Mazzone e Mozzini è pero tutt’altro che un discorso chiuso: è invece una partita aperta in cui, sebbene tesi e antitesi non trovino né tentino una sintesi, le opere si nutrono della reciproca diversità raggiungendo un inaspettato quanto bizzarro equilibrio. Gli opposti non solo si attraggono, ma finiscono per compensarsi. L’apparente paradosso in realtà nasconde un comune sottotesto: il lavoro sulla specificità del contesto, in quanto spazio architettonico ed espostivo per Mazzone e in quanto identità, storia e vissuto per Mozzini.

Monica Mazzone parte dalla realtà concreta dello spazio per arrivare a definire la forma delle sue sculture grazie a un metodo logico-matematico che si sviluppa su presupposti teorici e parametri oggettivi, anche se arbitrariamente scelti, che determinano un risultato incontrovertibile. Questa razionalità deriva dalla tensione verso la perfezione che l’artista individua nella logica rigorosa del processo. La forma e le dimensioni delle piramidi tronche ottagonali è la diretta conseguenza dalla complessa elaborazione grafica della proiezione della planimetria che, privilegiando l’andamento dell’asse diagonale – la zeta – viene completata con degli elementi triangolari – i vertici mancanti – che fanno da raccordo con le catene che scandiscono orizzontalmente e ritmicamente la sala espositiva. L’artista crea così una relazione necessaria tra l’opera e il contesto e tra scultura, pittura e architettura: il procedimento è riportato pittoricamente in un dittico, eseguito con una tecnica raffinatissima per sovrapposizioni di velature, che è quasi una dichiarazione tautologica ma allo stesso tempo apre, grazie al colore, uno spiraglio alla dimensione dell’emotività che è sempre sottintesa nel suo lavoro e bilancia la freddezza post-minimalista delle sculture.

Questa emotività latente avvicina Mazzone alla sensibilità di Mozzini e, in particolare, a questi lavori, intrisi di umanità. Anche l’artista svizzero ha lavorato in stretta relazione al contesto, inteso non come spazio fisico ma come luogo di la foto di ZENTRUM è di Patrizia Giambi narrazioni e di memorie. L’uso di materiali di scarto e di riciclo, ricorrente nella sua pratica, è finalizzato al racconto poetico del percorso artistico di Ermanno Cristini, che dirige lo spazio e lo ha abitato per diversi anni, utilizzandolo anche come studio. Prendendo a prestito alcuni suoi oggetti personali (i celeberrimi zoccoli che richiamano la serie realizzata dallo stesso Mozzini) e parti di sue opere – o citandole e ispirandosi espressamente a esse – realizza sei nuovi lavori idealmente a quattro mani che danno corpo a una relazione amicale e professionale. Collocate in ordine sparso, sono presenze morbide, destrutturate, che testimoniano il gesto che le ha modellate, quasi una carezza, e rimangono, come spesso accade nei lavori di Mozzini, come appunti lasciati in sospeso di un discorso che pone la questione della relazione tra spazio privato e pubblico e tra dimensione intima e sociale della pratica artistica.

La zeta, che ironicamente li tiene insieme, è l’ideale linea spezzata che sintetizza la complessità delle relazioni che legano le opere al contesto – che nel caso di riss(e)  è già in sé un’operazione artistica – e le molteplici possibilità di sperimentazione creativa in continuità con esso.

 

Rossella Moratto

 

 

Monica Mazzone

Nata a Milano nel 1984, vive e lavora tra Milano e New York. Fra le mostre personali: L’intenzione di una retta, Studio Maraniello, Milano, 2016; ThePerfect Universe, Merkur Gallery, Istanbul, 2014; …Per un quasi infinito, Formentini Gallery – Nuovo CIB, Milano, 2009. Nel 2012 è stata ospite dell’Intership Program presso The Peggy Guggenheim Collection di Venezia. È autrice della rubrica d’arte contemporanea Fruit Soap ed è membro attivo della redazione della rivista d’arte E IL TOPO. Numerose le partecipazioni a collettive, progetti speciali in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero e concorsi, tra cui Premio Nazionale delle Arti, 2009; Premio Lissone, 2012;Premio Combat, 2016; Premio Cairo, 2017. Nel 2018 sarà ospite presso International Artist Residency Program at Nars Foundation – New York.

www.monicamazzone.com

 

Aldo Mozzini

Nato a Locarno nel 1956, vive e lavora a Zurigo. Fra le mostre personali: Lokal 14 Zürich, 2016; De Bernardo & Mozzini, Vebikus Kunsthalle, Schaffhausen, 2015; Vorzimmer OG 9, Zürich, 2013; Radix, Frohe Ussicht, Samstagern, 2011; Villa du Parc,Centre d’Art Contemporain, Annemasse (F), 2010. Fra le mostre collettive; La Ruche et la valise, Villa Bernasconi, Genf, 2017; JetztKunst Bern, 2017; Schena da vedro, Kunst(Zeug)Haus, Rapperswil 2017; Obsession Dada, Cabaret Voltaire, Zürich, 2016; Grosse Regionale Alte Fabrik, Rapperswil, 2016; Sviluppo-Parallelo, Kunstmuseum Luzern, 2015; Impression 2015, Kunsthaus Grenchen, 2015. Ha vinto numerose borse, residenze e premi tra cui Anerkennungsbeitrag UBS Kulturstiftung, 2014; Swiss Art Award, 2012; Atelier in Bucharest, Pro Helvetia, 2010; è professore alla alla Zürcher Hochschule der Künste, Zürich

www.mozzini.ch

www.risseart.jimdo.com

Monica Mazzone @ International Artist Residency Program @narsfoundation – New York

08/01/2018 - Let’s start something new!
I am very glad to announce I will be part of the 2018 International Artist Residency Program @narsfoundation – New York!
⚡️🔝⚡️🎨📐🗽 #monicamazzone #contemporaryart #italianartist #newyork #narsresidency #newproject #artresidency #aroundtheworld #somethingaboutme #somethingaboutmywork #research #neverstop #universaltwinkle

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Studying the power of the Essential Constituents – La Nona Diagonale (The Ninth Diagonal)

14/12/2017 - Back in New York…inside the studio!
Studying the power of the Essential Constituents

La Nona Diagonale (The Ninth Diagonal), 2017, oil on wood, 28 x 26 cm #monicamazzone #contemporaryartist #portfolio #contemporaryart #oilpainting #oilonwood #geometry #purpleandgreen #newseries #somethingaboutme #whennumbersareyourobsession #newwork #newyork #universaltwinkle

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Studying the power of the Essential Constituents

24/11/2017 - Studying the power of the Essential Constituents

La Nona Diagonale (The Ninth Diagonal), 2017, oil on wood, 28 x 26 cm #monicamazzone #contemporaryartist #portfolio #contemporaryart #oilpainting #oilonwood #geometry #purpleandgreen #newseries #somethingaboutme #whennumbersareyourobsession #newwork #newyork #universaltwinkle

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my new studio – New York City

14/11/2017 - Ready for the first #studiovisit in this new space!!📐🎨👊🏻✏️🎯
#monicamazzone #italianartist #newyork #newyorkcity #oilpainting #newwork #newseries #portfolio #purpleandgreen #somethingaboutme #contemporaryart #contemporaryartist #geometry #universaltwinkle

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Last call to visit Premio Cairo exhibition @palazzorealemilano

31/10/2017 - Last call to visit #premiocairo #premiocairo2017 exhibition @palazzorealemilano, check out also the #catalogue where find my work with a special critic text of #StefanoCastelli. Until November 01 – #milano .

#monicamazzone #geometry #oilpainting #oilonwood #aluminum #sculpture #contemporaryart #purpleandgreen #artprize #finalist #installation #italianartist #youcancrossthesculpture #universaltwinkle 📐🎨👁⚡️🔮📏🔘

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Palazzo Reale Milano Premio Cairo MONICA MAZZONE

30/10/2017 - Fino al 1 Novembre @palazzorealemilano @premiocairo #monicamazzone COMPOSIZIONE PER MOVIMENTO UNICO, 2017. Non perdetevi la mostra!
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Until November 01 at wonderful #palazzoreale #milano my work with #premiocairo #premiocairo2017. don’t miss out the exhibition! #artprize #contemporaryart #oilpainting #aluminum #cairoeditore #instaart #artecairoeditore #igersmilano #italianartist #installation #purpleandgreen #geometry #universaltwinkle

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In accumulo o in sospeso ma in equilibrio #2

Group Show

curated by Rossella Moratto

October 8 – November 12 2017

Bandera  Art Foundation, Busto Arsizio

 

(Italian Version)

In occasione della tredicesima edizione della Giornata del Contemporaneo e nell’ambito del recente progetto Smelting Works, ideato da Cristina Moregola per la Fondazione Bandera con l’intento di creare processi capaci di attivare occasioni di dialogo fra i linguaggi dell’arte contemporanea mettendo a confronto artisti emergenti delle ultime generazioni, si inserisce  la mostra In accumulo o in sospeso ma in equilibrio # 2 a cura di Rossella Moratto.

Storia di un incontro tra sette artisti – Giuseppe Buffoli, Francesco D’Angelo, Joykix (Fabrizio Longo), Monica Mazzone, Gianluca Quaglia, Eva Reguzzoni, Massimiliano Viel – la mostra si sviluppa come un dialogo sul terreno della pratica operativa in un contesto di negoziazione non convenzionale.

Lo spazio del confronto è l’opera-struttura di Joykix, un sistema modulare pensato per adattarsi a diverse situazioni e luoghi e per ospitare i lavori di altri artisti che con la loro presenza ne condizionano la configurazione in una dinamica di limitazioni e libertà reciproche.

Il progetto nato in occasione di Studi Festival (Milano, 2017), è una collettiva atipica in cui mostra e opera coincidono in un dispositivo in cui si svolge la narrazione dei sette autori articolata su molteplici livelli, come interazione fisica e mentale con la struttura data che diventa allo stesso tempo ambito familiare e corpo estraneo, luogo da abitare e spazio da conquistare. L’incontro non è determinato da temi o suggestioni a priori ma dalla concreta ricerca di una convivenza che si attua nel processo partecipativo della costruzione del lavoro.

L’opera-display di Joykix e il suo approccio, progettuale e costruttivo, si confronta con quello più intimo, viscerale e autoanalitico di Eva Reguzzoni, con quello estroverso, relazionale e inclusivo di Gianluca Quaglia, e convive con la razionalità geometrica ma carica di emotività controllata di Monica Mazzone e con l’ironica dialettica di Giuseppe Buffoli tra instabilità ed equilibrio e la riflessione di Francesco D’Angelo sulla relazione tra spazio reale e ideale, dinamiche che rieccheggiano nelle  sonorità di Massimliano Viel.

Un terreno di confronto libero che segue le logiche dell’accumulo, dell’essere sospesi e della ricerca ideale ma non prescrittiva di un possibile equilibrio.

 

Catalogo della mostra

 

In accumulo o in sospeso ma in equilibrio # 2

Giuseppe Buffoli, Francesco D’Angelo, Joykix (Fabrizio Longo),

Monica Mazzone, Gianluca Quaglia, Eva Reguzzoni, Massimiliano Viel

 

9 ottobre – 12 novembre 2017

A cura di Rossella Moratto

Inaugurazione

Domenica 8 ottobre  2017 ore 18.00

Orari

Da giovedì a domenica 16.00 – 19.00

Fondazione Bandera per l’ Arte

Via Andrea Costa 29 – Busto Arsizio (Va)

 

 

906090 exhibition view @galleria_giuseppepero in Milan

29/09/2017 - 906090 exhibition view @galleria_giuseppepero in Milan until November 10th #galleriagiuseppepero #newexhibition #monicamazzone #oilpainting #wallsculpture #aluminum #contemporaryart #newwork #geometry #universaltwinkle

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906090

Group show

curated by Nicoletta Castellaneta and Giuseppe Pero

September 21 – November 10 2017

Giuseppe Pero Gallery, Milan

(Italian Version)

90-60-90 sono le misure “ideali” di una donna icona che non sembra più rientrare negli “ideali “della nostra contemporaneità, misure di un “prototipo” femminile identificato in una proporzione numerica capace però tutt’ora di colpire l’immaginario. Non che le tre artiste proposte nel progetto rientrino in questo canone ormai chiaramente superato ma delle loro ricerche fanno parte lo studio delle proporzioni, l’indagine sui calcoli matematici e il rigore che disciplina la forma attraverso il processo creativo.

Le ricerche di queste tre artiste, tutte nate negli anni 80, hanno alla base delle loro opere il rigore come approccio metodologico che regolamenta la forma; nella ricerca di Monica Mazzone che pone la geometria come principio regolatore dell’atto creativo, le forme nascono infatti dal tentativo di dare una ragione all’impossibilità di esprimere la perfezione.  Viviana Valla affronta invece la stratificazione di colori e materiali in una composizione rigorosa che attinge al sentimento della composizione attraverso una dinamica intellettuale e rimanda ad un “silenzio delle forme”, per Victoria Stoian il dinamismo della composizione è al centro dell’opera e il ruolo del colore assume una dimensione centrale, come se le campiture cromatiche fossero in lotta tra loro ma l’artista le avesse bloccate in un deciso punto di equilibrio. Per ognuna di queste artiste si può dire che il compito dell’intelligenza è dunque la ricerca di qualcosa ( l’Arte ) che varia senza varietà e che l’anima desidera senza poter dire perché la desideri.

Nella Galleria Giuseppe Pero le ricerche di queste tre giovani artiste trovano uno spazio “privato” in cui ognuna propone un’opera “compiuta” che ambisce a contenere i criteri del processo creativo e uno spazio “condiviso” dove i linguaggi trovano un momento di dialogo e confronto più estetico.

 

906090

Monica Mazzone Victoria Stoian Viviana Valla

Opening 21 settembre 2017 ore 18.30

Dal 22 settembre al 10 novembre 2017

 

Galleria Giuseppe Pero

Via Porro Lambertenghi 3, Milano

Orari di apertura Lun- Ven 14.30-19.00

sabato e mattine su appuntamento

Tel +39 02.66823916

www.giuseppepero.it

 

Monica Mazzone

(Milano 1984) vive e lavora tra Milano e New York.

Consegue il diploma di laurea di primo e secondo livello in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e una seconda laurea all’Istituto Europeo del Design.

La sua ricerca è un’indagine riguardo l’idea di poter percepire e tradurre visivamente l’ossessione per la perfezione riferendosi a concetti matematici.

Fra le mostre personali si ricordano “L’intenzione di una retta” presso lo Studio Maraniello a cura di Rossella Moratto, 2016; “The Perfect Universe” presso la Merkur Gallery di Istanbul, 2014; “…Per un quasi infinito” alla Galleria Formentini – Nuovo CIB di Milano, 2009.

Numerose le partecipazioni a collettive, progetti speciali e concorsi esponendo in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero. Nel 2012 è ospite dell’Internship Program presso The Peggy Guggenheim Collection di Venezia e successivamente finalista del Premio Lissone.

Durante l’Expo 2015 collabora ed espone in un ciclo di mostre allestite nella Sala delle Colonne della Fabbrica del Vapore di Milano. Monica inoltre scrive la rubrica d’arte contemporanea “Fruit Soap”, ha al suo attivo progetti curatoriali ed è membro attivo della redazione della rivista d’arte “E IL TOPO”,

Nel 2017 è invitata a partecipare al XVIII Premio Cairo che vedrà la mostra finale allestita presso la prestigiosa sede di Palazzo Reale a Milano.

 

Victoria Stoian

(Chisina, Moldavia 1987 ) vive e lavora a Torino

Inizia a frequentare le scuole d’arte dall’ età di 10 anni: si diploma e approfondisce il suo percorso dal 2004 al 2008 presso il Collegio d’Arte Plastiche Alexandru Plamadeala di Chisinau seguendo, dopo un anno l’Accademia di Musica, Teatro e Arte Plastiche (A.M.T.A.P.) di Chisinau.

Si trasferisce in Italia, dove vive tutt’ora e dal 2009-2015 consegna il diploma triennale e specialistica frequentando il corso di Pittura presso l’Accademia Albertina Delle Belle Arti di Torino con la Tesi finale in Storia dell’Arte “La collezione Vogel”.

La sua ricerca artistica parte dalla propria identità culturale, geografica, sociale e politica; utilizzando una particolare e profonda attenzione allo studio del colore e delle forme.

Nel 2015 inaugura la sua prima mostra personale intitolata “Codri Earthquake” nella Galleria d’Arte Contemporanea Alberto Peola di Torino, seguita dalla mostra collettiva “Capricci del destino” presso la Galleria Giuseppe Pero di Milano, la doppia personale “Rallenting. Codri Earthquake” e “Outer Space” di Michael Najjar presso Studio la Città di Verona.

 

Viviana Valla

(Voghera, 1986), vive e lavora tra Milano e Casteggio. Dopo essersi formata in Pittura all’Accademia di Brera a Milano, si specializza in Comunicazione e Organizzazione per l’arte Contemporanea. Dal 2007 partecipa a diversi eventi organizzati da: Arianna Baldoni, Ivan Quaroni. Nel 2010 espone al Palazzo della Permanente di Milano in occasione del Salon Primo ed è tra i vincitori del premio Assogestioni (Palazzo Mezzanotte). Nel 2011 partecipa alla mostra dei finalisti del Premio Nazionale delle Arti, tenutasi nello spazio espositivo di San Carpoforo. La sua prima mostra personale si è tenuta alla Galleria Monopoli di Milano nel maggio 2012. Nel 2013 è tra i finalisti del Premio AOP Academy. Nel 2014 viene nominata “ambassador” da Shiluette e partecipa alla mostra collettiva organizzata dall’azienda per il suo cinquantenario tenutesi durante il “Fuori salone”, nel dicembre dello stesso anno alla Fondazione per l’arte contemporanea- Rivoli2 di Milano, si è tenuta la sua seconda mostra personale dal titolo Beyond the White (Spaces). Le sue ultime mostre personali, sono Sight Unseen, a cura di Ivan Quaroni, presso lo spazio Marilyng in Piazza Gae Aulenti, tramite la Galleria “ABC arte” di Genova e Inside and Outside the Wall alla galleria Nicola Pedana Arte Contemporanea.

Next exhibition @galleria_giuseppepero Milan

14/09/2017 - Almost ready for the next exhibition!
See you @galleria_giuseppepero 21st September is coming!
#monicamazzone #newwork #oilpainting #contemporaryart #geometry #italianartist #milano #whennumbersareyourobsession #universaltwinkle

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Corriere della Sera – finalists of Premio Cairo 2017 – a picture of my last solo show “L’intenzione di una retta” and something about my research

12/09/2017 - Corriere della Sera – finalists of Premio Cairo 2017 – a picture of my last solo show “L’intenzione di una retta” and something about my research
#corrieredellasera #monicamazzone #premiocairo #premiocairo2017 #finalist #artprize #contemporaryart #myartwork #somethingaboutme #geometry #universaltwinkle

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August Issue of “Arte” with a presentation of my work

03/08/2017 - August Issue of “Arte” with a presentation of my work

#premiocairo2017 #premiocairo #monicamazzone #contemporaryart #artprize #somethingaboutme #geometry #article #arte #instaarte #instaartist #milano #universaltwinkle

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August Issue of Arte with the shortlist of the Art Prize @premiocairo #2017

31/07/2017 - #repost @premiocairo #premiocairo #2017 #monicamazzone #artprize #finalist #selectedartist #contemporaryart #thatisme #universaltwinkle . . .

Sul numero di agosto di Arte i primi dieci artisti finalisti del Premio Cairo (gli altri dieci sul numero di settembre) #premiocairo2017 #arte #creatività #instaarte #instaartist #igersarte #milano

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When NUMBERS are your obsession…

24/07/2017 - When NUMBERS are your obsession… Zeroundici, ink on aluminum, 2017

#aluminum #drawing #monicamazzone #portfolio #contemporaryart #geometry #itisanobsession #universaltwinkle

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XVIII PREMIO CAIRO

I am very glad to announce my participation at  XVIII PREMIO CAIRO!

See you in October at Palazzo Reale in Milan.

New series

27/06/2017 - Important Update very soon!
New series is coming out…stay tuned!
#monicamazzone #contemporaryart #italianartist #newproject #geometry #scultpure #painting #upcoming #universaltwinkle

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New work @villacontemporanea Monza | Estetica Matematica exhibition

20/05/2017 - New work @villacontemporanea Monza | Estetica Matematica exhibition | Piano unico, 2017, olio su tavola e alluminio, 107 x 92 x 3 cm #monicamazzone #esteticamatematica #geometry #aluminum #sculpture #oilpainting #contemporaryart #portfolio #universaltwinkle

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Estetica Matematica

Group show

curated by Leda Lunghi

May 20 – July 1 2017

Villa Contemporanea, Monza

Villa Contemporanea is pleased to present Estetica Matematica/Mathematical Aesthetics, a collective show of the artists Elisa Cella, Elisa Leonini, Monica Mazzone and David Reimondo curated by Leda Lunghi.

As the title suggests, the show focuses on the extraordinary link between art and mathematics; the relationship between these two so apparently disciplines lies in the search for a consequential equilibrium and compositional harmony obtained through the gaze. Despite differences in style, the artists on display share an artistic practice based on the use of harmonic sequences.

The show’s curator Leda Lunghi writes: “Mathematics may be complex as a field of knowledge, but the human soul is even more so, and soul is what we need if mathematics must be examined in every aspect. Delving into the show, analyzing the artists’ differences and convergences, we see just how many visions this science affords, a science no longer considered arid and constraining but shown here in its most eclectic and harmonic form. Through the artists on display – David Reimondo, Monica Mazzone, Elisa Cella, and Elisa Leonini – mathematics becomes sound, color, and infinite. Harmony and curiosity are mathematics’ bedfellows, and when numbers entwine with art, the result can only be soothing, graceful, and musical.”

David Reimondo invents an empirical language based on chromatics and sound, an idea of “cultural de-training” as defined by the artist himself, in which color is word and becomes a “chromophonetic” language. Starting with the primary colors, he assigns the syllable LA to the color red, ID to yellow, and EN to blue. Putting the three syllables together, he makes the names of the secondary and tertiary colors. He deconstructs and reconstructs a new sound code in an attempt to imagine a virgin, primordial linguistic system. His soundscape continuously emits a murmur of apparently indecipherable sounds, demonstrating how variations in color engender phonemes and words and create a synaesthetic language. In this visual alphabet unrestrained by implications or rules, the artist reveals the essence of the mathematical algorithm and code.

In the poetics of Monica Mazzone, intrigued by Euclidian doctrine and obsessed by the idea of perfection, color becomes the expression of mathematics and emotions. Geometry is perceived as the regulatory principle of the creative act. The artist develops a site-specific orthogonal projection by imagining the gallery as a numerical and mental space to be reached through equations she formulates herself. Beginning with a two-dimensional drawing, Mazzone investigates the principle of three-dimensionality: the result is a flat geometric form, the modular trapezium.

The work of Elisa Cella also appears to be in the sway of science that duplicates living material by starting from a single cell. Trained as a mathematician, as an artist she brings biology into her personal, circular pictorial style that becomes three-dimensional and installation-oriented here. Even more than in the canvases, the tangle of circles, now transformed into cylinders, carries us into the mystery of life expressed in the form of sculpture.

Elisa Leonini, an artist who has dedicated years to giving sound three-dimensional form, offers common ground to the three artists above, translating equilibrium into audible vibrations. After enlarging the black and white flicker of a cathode ray tube TV with no signal, she isolates the modules of the three primary colors red, green, and blue (RGB) known as the phosphors that create the image. The video played at the show is both a representation of the electromagnetic wave that appears in the absence of signal and an investigation into color, given that what we observe as being in color from close up is actually in black and white when we step back. Another work on display gives sculptural form to the acoustic waves generated by the artist’s enunciation of the word “Silence”.

Leda Lunghi writes: “With the show’s works before us, we may safely conclude that mathematics can

be deemed a science both rational and irrational at the same time because it is incapable of imposing limits on ingenuity, and for such reason embraces anything that brings it vivacity, light, music. The show unmasks its ambiguity, revealing how imagination, art, color, and music may possess an intrinsic and double valence in which logic, rhythm, and calculation can all be observed nudging reason in the direction of the sweet flight of fantasy we call irrationality.”

Curating and critical text by Leda Lunghi.

Elisa Cella, born in Genova in 1974, lives and works in Monza, studied Mathematics at Milano State University. Her personal shows include: “Sensazione Concava”, Galleria E3 Arte Contemporanea, Brescia, 2015; “Elisa Cella – TransumArte” Castello Fieschi-Doria-Malaspina, Santo Stefano d’Aveto (GE), curated by Gabriele Perretta, 2015; “Cerchio – per un’estetica dell’infinito”, bi-personal show with Silvia Serenari, Fuel Art Gallery, Livorno, curated by Alessandro Trabucco, 2013; “Tracciati”, Castello Chiaramontano, Racalmuto (Ag), curated by Dario Orphé, 2013. Her collective shows include: “Analitica 70 e nuove prospettive”, Galleria E3 Arte Contemporanea, Brescia, 2017; “Unconventional Views”, M.AR.CO., Monza Arte Contemporanea, Monza, 2016; “La bellezza resta.”, Binario 7, Monza (MB), curated by Simona Bartolena and Armando Fettolini, 2016; “Lavatoys – Arte in un antico lavatoio genovese”, Genova, curated by Angelo Pretolani, 2016; “XXIII Epicento Artists Exhibition”, Museo Epicentro, Gala di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), curated by Nino Abbate, 2016; “Freezer – TransumArte”, Castello Fieschi-Doria-Malaspina, Santo Stefano d’Aveto (GE), text and poetry by Ivan Fassio, 2016; “CAZZIEFIGHE”, spazio Laltalena, Milano, curated by Massimo Kaufmann and Ivano Sossella, 2016; “Innaturalismi”, MUST, Vimercate, curated by Simona Bartolena, 2016; “NutriMenti”, Palazzo D’Aquino, Taranto, curated by Sara Liuzzi, 2016.

Elisa Leonini, born in Ferrara in 1980, where she currently lives and works. Her personal shows include: “Landtrack”, curated by Alberto Zanchetta, Galleria Villa Contemporanea, Monza, 2016; “DEFLAGRACIÓN Un dialogo con Picasso e Gaudì”, curated by Maria Livia Brunelli, MLB home gallery, Ferrara, 2015; “Note musicali e note olfattive”, curated by UDI Comacchio, Palazzo Bellini, Comacchio (Fe), 2014; “Rhodon rheo”, curated by Maria Livia Brunelli Home Gallery, Bologna International Music Museum, Bologna, 2013. Her collective shows include: “Premio SmARTup Optima”, 2014, Napoli, 2014; “Fidenza1979”, Regional Contemporary Art Show, curated by Emanuele Baistrocchi, Jamais Vu Cultural Association, Palazzo delle Orsoline, Fidenza, 2014; “La forza e la passione”, 2014 Opera Prize, curated by Daniele Casadio, CGIL Ravenna, 2014; “Vedute, vedere e sentire”, at the Marche Centro Arte, Contemporary Art Expo, curated by M.Letizia Paiato, Palariviera, San Benedetto Del Tronto (AP), 2014; “E quindi uscimmo a rivedere le stelle. Il viaggio”, San Fedele Visual Arts Prize, Galleria San Fedele, Milano, 2012; “E quindi uscimmo a rivedere le stelle. Dove sono?”, San Fedele Visual Arts Prize, Galleria San Fedele, Milano, 2011. Awards and Nominations: 2015 Ora Prize Winner; Finalist at 2014 Optima SmARTup Prize, Napoli; 2014 Ora Prize Finalist, Ravenna; 2012 San Fedele Visual Arts Prize Finalist, Milano; 2011 San Fedele Visual Arts Prize Third-place winner, Milano.

Monica Mazzone, born in Milano in 1984, lives and works between Milano and New York. Her personal shows include: “L’intenzione di una retta”, Studio Maraniello, Milano, curated by Rossella Moratto, 2016; “The Perfect Universe”, Merkur Gallery, Istanbul, curated by Sabiha Kurtulmus, 2014; “Per un quasi infinito”, Formentini Gallery – Nuovo CIB -, Milano, curated by Diego Esposito and Matteo Fontana, 2009. Her collective shows include: “Studio Freud| Studi Festival#3”, B&G Studio, Milan, curated by Fabio Carnaghi, 2017; “Rosso Freddo| Studi Festival#3”, via Piranesi 25, Milano, curated by Monica Mazzone and Mattia Barbieri, 2017; “No Place3, Suzzara Prize Gallery”, Suzzara, curated by Umberto Cavenago and Ermanno Cristini, 2016; “Palomar”, Dimora Artica, Milano, curated by Patrizia Emma Scialpi, 2016; “Soprasotto”, Ex Bottegone Supermarket, Sesto Calende, curated by Ermanno Cristini and Luca Scarabelli. Testo di Rossella Moratto, 2016; “Empatema” | Studi Festival #2, Studio AlbertoAperto, Milano, curated by Alberto Mugnaini, Corrado Levi, Yari Miele, 2016; “Oblequeness”| Studi Festival#2, via Piranesi 25, Milano, curated by Monica Mazzone and Mattia Barbieri, 2016; “No Place2”, Castello di Fombio, Fombio, curated by Umberto Cavenago and Ermanno Cristini, 2016; “Vasi Comunicanti”, MIDeC (International Museum of Ceramic Design), Laveno, curated by Lorenza Boisi, 2015; “Trailer”, Fabbrica del Vapore, Milano, curated by Città Ideale, 2015; “Les Sublimes”, Arthur Cravan Foundation, Milano, curated by Cose Cosmiche (Helga Franza and Silvia Hell), 2015.

David Reimondo, born in Genova in 1972, lives and works in Milano. His personal shows include: “Cromofonetica”, Galleria Bianconi, Milano, 2016: “David Reimondo”, Di Meo Gallery, Paris, 2010; “PA”, Gian Enzo Sperone Gallery, Sent , Switzerland, 2009; “Bodyweb”, Albemarle Gallery, London, UK, 2008; “Bodyspace”, Ermanno Tedeschi Gallery, Torino, 2007; “Bodybread”, Fabbrica Eos, Milano, 2007; “Bodybread”, Sausage Factory, London, UK, 2005. Awards: 2013 Terna 05 Prize Winner, Rome. His collective shows include: “Partiture Visive”, Galleria Bianconi, Milano, 2017; “Lo Sguardo di… , Works for the Unicredit Art Collection”, Unicredit Pavilion, Milano, 2015; “Tracks/Tracce” , The Open Box, Milano, 2015; “Piero Manzoni Reenacted”, Piero Manzoni Foundation, Expo Gate, Milano, 2014; “Mappamundi”, Musée Hotel des Arts, Toulon, France, 2013; “Un mondo nuovo”, Unicredit Tower, Milano, 2012; “People and the City”, Znaki Czasu Center of Contemporary Art (CoCA), Torun, Poland, 2012.

 

VILLA CONTEMPORANEA

VIA BERGAMO 20 20900 MONZA MB

TEL +39 039 384963

VILLA CONTEMPORANEA

INFO@VILLACONTEMPORANEA.IT

WWW.VILLACONTEMPORANEA.IT

SOLIDI NOMINALI 011, 2017, aluminum, 147 cm diameter

20/04/2017 - SOLIDI NOMINALI 011, 2017, aluminum, 147 cm diameter #monicamazzone #artist #mylastwork #newseries #portfolio #contemporaryart #aluminum #geometry #universaltwinkle

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Rosso Freddo

Monica Mazzone curatorial project / group show

February 14 – February 26 2017

via Piranesi 25, Milan

Artists:

Davide Allieri, Mattia Barbieri, Francesco Fossati, Sophie Ko, Monica Mazzone, Danilo Vuolo

Rosso Freddo proposes an open investigation into the act of composing.

For every artist, creating by intuition or by calculation, extrapolating images from reality or imagination, the composition is the “unavoidable moment”, essential and prime.

ITA

In occasione di Studi Festival 2017, lo studio di Monica Mazzone e Mattia Barbieri ospita la mostra ROSSO FREDDO, un progetto espositivo che pone una riflessione sull’atto compositivo, indagandone, attraverso la ricerca degli artisti invitati, gli aspetti che definiscono l’identità di questa azione spesso manifesta in un tempo di confine della volontà creativa.

Espressione tratta da uno scritto di Vasilij Kandinskij, ROSSO FREDDO è, dunque, un’indagine aperta sul concetto di “composizione”.

Comporre (dal latino “cum ponere”: mettere vicino) significa, appunto, mettere insieme due o più forme oppure due o più colori coordinandoli; stabilendo, cioè, tra loro dei rapporti biunivoci e interdisciplinari allo stesso tempo, con un’alternanza di sensazioni quali equilibrio-sbilanciamento / dimostrazione-incompiutezza.

Per ogni artista, agisca egli per istinto oppure per calcolo, che ricavi le immagini dalla realtà o dal mondo della fantasia, la composizione è il “momento inevitabile”, essenziale e primario.

 

Monica Mazzone, Solidi Nominali 011, 2017, alluminio, diametro 151 cm

Le Immagini-Oggetto di Monica Mazzone, così l’artista definisce i propri lavori, sottolineano il superamento dell’idea di bidimensionalità e tridimensionalità, in una continuità di senso fra disegno-scultura-pittura. L’intenzione di “aggiunge alle forme minime una carica emotiva controllata” rende empirico il processo geometrico che produce un’immagine visiva rigorosa con un impulso sentimentale. Nello specifico, Solidi Nominali 011 rappresenta l’impossibilità fattiva di costruire un endecagono regolare pur attenendosi alla costruzione tecnica perfetta del poligono inscritto in un cerchio, descrivendo una dimensione ipotetica ma plausibile, mentale e reale allo stesso tempo.

Davide Allieri, Installazione, 2015, legno, vernice, vetro, 200 x 100 x 90 cm

Il lavoro di Davide Allieri si muove tra la scultura e l’installazione cercando di ribaltare la funzione che esiste tra l’opera d’arte e il suo display espositivo, in un rapporto alterato tra pieno e vuoto, tra un soggetto e il suo oggetto del desiderio, tra una forma precisa e l’eterno incompiuto, tra il classico e il frammento mancante.

Francesco Fossati, 01 (banano) / 16 (rapa rossa), 2016, ecoprint su lino, telaio in abete da aree di riforestazione,

95 x 145 cm / 85 x 135 cm

Mattia Barbieri, Umido (The Full Frontal), dittico, 2017, olio su tavola, 53 x 44,5 cm / 30 x 40 cm

Il dittico di Mattia Barbieri appare come un disegno eseguito in Photoshop. ⌘ C -⌘ V del volto nell’area a fianco. I supporti sagomati dichiarano la loro natura scultorea che, complice del gesto pittorico, simula un’ulteriore tridimensionalità illudendoci di essere di fronte ad una nicchia. Lo spazio pittorico si palesa con gli elementi e le sue ombre: uno schermo sospeso in aria ospita una scena d’altri tempi, mentre tre biglie roteanti lo sovrastano. Il dipinto è concepito come un dispositivo in cui si configurano finestre. La fotografia di un istante. Una superficie in cui tutto è pieno e frontale.

Francesco Fossati presenta due opere su tela che appartengo alla recente serie Organic Pictures.

I lavori sono ideati con il minore impatto ambientale possibile poiché interamente realizzati con materiale vegetale, in parte coltivato dall’autore. La serie analizza il rapporto tra uomo e natura dando a quest’ultima un ruolo di fondamentale importanza tanto da essere considerata coautrice delle opere.

Sophie Ko, Sommersi (e) salvati, 2017, pietra, vetro, telo termico, farfalla “Cymothoe Sangaris”, morsetto,

dimensioni variabili

Il telo termico rinvia al corpo umano, agli istanti di pericolo che attraversano la sua esistenza. La farfalla è una conferma all’irrinunciabile appartenenza dell’uomo alla terra, allo strenuo e labile radicamento di ogni sua attività alla terraferma.

Danilo Vuolo, Fuga in levare, 2017, video performance, durata 5:29 m

Fuga in levare è un gioco di sovrapposizioni e sottrazioni. In termini musicali, il tempo espresso in levare è la silenziosa durata che intercorre tra un battito e l’altro del metronomo, esso è la struttura sincopata dell’intera performance, una coreografia geometrica composta da gesti e suoni meccanici.  “Ho detto, che la camicia, non me la metto e non la metto!” è la dichiarazione di un corpo che vuole sbarazzarsi della comunicazione formale per rimanere neutro di fronte allo specchio. L’incomunicabile diniego attende d’essere espresso, nasce nelle pieghe del ritmo, posizionato e composto come solo i bravi bimbi sanno fare.

 

Studi Festival #3

FOCUS ON: 15 marzo 2017

14 – 18 marzo 2017

via Piranesi 25, Milano EST

Studio Freud

Studi Festival #3 – Group show

curated by Fabio Carnaghi

March 14 – March 18 2017

Studio B&G, Milano

 

A few artists drawings’ exhibition is growing into a performance, where different artists day by day set their works up in the space. The result turns out in an art-installation in progress within a psychotherapy studio.

ITA

ARK e Studio B&G nell’ambito di Studi Festival 2017 presentano Studio Freud, un progetto dedicato al disegno in ogni sua accezione, sia esso segno grafico, gestuale, progettuale, digitale o multimediale ma anche esercizio, annotazione, divertissement. Il concept vuole inoltre sperimentare la possibilità installativa, liberata da una progettazione coordinata, mediata, irreversibile, ma intesa nel senso di composizione progressiva, generativa e attiva nel suo carattere performativo.

Lo spazio è lasciato nella funzionalità e fruizione proprie dell’attività di psicoterapia che ospita; l’interno diventa superficie totalmente espositiva, in cui ogni scelta di collocazione risulta plausibile. Il livello iniziale coinvolgerà un nucleo di artisti che predisporrà l’allestimento archetipico di una mostra.

Il flusso si aziona ed ecco che ogni immagine, ascoltando l’altra, detta un percorso espositivo in cui scelte successive e serrate provocano accostamenti, giustapposizioni e opposizioni. La mostra si apre alla partecipazione e muta la sua natura: l’invito si estende e viene condiviso ad altri artisti, che in giornate consecutive contribuiscono alla performance installativa. Le tracce grafiche via via si depositano accanto agli interventi preesistenti fino ad abitare una stanza, a rivestirla di nuova pelle, a costruire l’interno di un interno. Il dialogo subisce una sospensione e a quel punto restituisce lo spazio nel progress di un’azione che idealmente mai potrebbe dirsi conclusa.

 

Studio di  Psicoterapia B&G
Via Lario, 13/A (citofono Studio B&G)
Milano

MM3, MM5 ZARA

ARK

Cultural Property and Contemporary

info@arkmilano.com

www.arkmilano.com

New project of “Silverlight Series”. Work in progress

03/01/2017 - New project of “Silverlight Series”. Work in progress.
#monicamazzone #artiststudio #contemporaryart #aluminum #sculpture #geometry #universaltwinkle

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Working on my upcoming new website!

22/11/2016 - Working on my #upcoming #new #website!!!

…with #energy from #newyork
Stay in touch and keep connected!
#monicamazzone #universaltwinkle #contemporaryart #italianartist #power

(Taken with Instagram at N Y City)

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L’intenzione di una retta

04/10/2016 - Exhibition view Monica Mazzone Solo Show: L’intenzione di una retta

September 16 – October 4  2016

Studio Maraniello, Milan

L’intenzione di una retta

Solo Show

curated by Rossella Moratto

September 16 – October 4  2016

Studio Maraniello, Milano

 

The striving for perfection may seem obsolete today, in a complex and entropic era that has buried the great ideologies under the blanket of postmodernism, leaving ample space to subjectivity and narcissism, and an expressiveness that demands a kind of freedom without constraints. However, it is a  more current issue than ever if understood as the claim of a type of creativity that is opposed to the cacophony of a fantastic proliferation, in a brave attempt to give a systematic horizon to one’s own practice, in a continuous self-reflective effort: to reduce the variety of phenomena to limited and constant elements, justified, and developed with a strict internal logic, with the intention to strive for perfection.

This is the thrust that moves Monica Mazzone’s research: the adoption of an analytical perspective that—distant relative of the Conceptualism of the 70’—declines it in the present and in the limits of a disciplinary specificity which justifies its foundation on theoretical and objective parameters, albeit arbitrarily chosen.

Mazzone takes personal issues that affect the ability of individual expression and the relationship between self and world as a point of departure. Nevertheless, she always determines some limits, restrains her radius of action and her tools. There is a clear need for “self-truth” [1] (verità di se) and also, rejecting the immediate drive-guided and self-centered expression, the need to contain and rationalize one’s own emotions to make them communicable, in the secret ambition to create a universal visual language.

However, this is not resignation of one’s subjectivity but the will to found it consciously entrenching one’s practice on concrete methodological premises. It is the choice of a disciplinary and specific commitment, based on the formalization of the process and on a deductive development, on the adoption of mathematical criteria that starting from a given hypothesis come to an unexceptionable conclusion.

«The mathematical approach in contemporary art is not mathematics itself and hardly makes use of what we know as mathematics. It is primarily a use of processes of logical thought towards the plastic of rhythms and relationships .»[2]

This sentence by Max Bill perfectly describes the intent of the artist, that is, the will to visually convey the logical relationships that underpin her work.

The initial question is “What is the smallest possible gesture to create an image?”: The analysis of the Point in Space and its development is the answer that gave rise to the series of sculptures IL MINIMO (the minimum), conceived by speculating the movement of a point on an area by improperly using a 3D software, forcing it to behave as if it was operating on a two-dimensional plane—making the Cartesian axes to match—thus generating graphics, ellipses and hyperboles from which simple geometric shapes derive, that are then multiplied and assembled.

This rationality is reflected in the harmony and balance of the work, the result of an immediately perceptible consistency.

The obvious reference to Minimalism is a present but remote suggestion in the polygonal geometry of the Image-Objects—thus Mazzone defines her works by highlighting the overcoming of the idea of sculpture and painting, and of two and three-dimensionality—and their variations, as well as in the two-dimensional works: flat colour fields­, painted without gestural traces matching the colours according to a complementary logic, which combinations evokes emotional horizons. In the use of color—although normally the artist prefers shades of gray which she considers the equivalent in colour to silence—there can be detected a polysemic parenthesis, because the complementary opposition recalls the duality present in the real, and the less frequent use of gold alludes to the pictorial tradition.

Starting from IL MINIMO, Mazzone takes a step further and presents a new series of Image-Objects that expresses the consistent evolution, focusing on the progress of a straight line, in its many representative possibilities, virtual or actual. The straight line is a drive in its becoming, the emotional component that pushes and moves the point, is the intentional motor of the Picture-Object: according Mazzone it means “to add to the minimum forms a controlled emotional charge’, making empirical the geometric process that produces a visual image with a sentimental impulse, summarized by the title “The Intention of a Straight Line”.

Explicitly referring to orthogonal or isometric projections, Manzone creates continuous forms that represent the tipping space and—by matching the two-dimensional projection with three-dimensionality—incorporate in themselves their processing power. They are transcriptions of a conceptual process that is made concrete by describing a hypothetical but plausible dimension, mental and real at the same time.

So, the identity between sculpture and space becomes apparent, and the indissoluble relationship between Image-Object and exhibition environment, as in La porzione della metà, a geometric assembly embracing the supporting column of the exhibition hall, of which it represents a possible development. Or as in Elenchi, which mirror themselves, one being the negative part of the other; or even Proiezionesemplice2, a diptych that depicts, almost tautologically, the concept that underpins the whole ensemble works.

Mazzone’s Image-Objects are the bearers of a double intention, theoretical and related to the praxis, imaginary prototypes, each of which is an attempt to arrive to a more precise balance between formal outcome and conceptual principle. Ideally these Image-Objects are part of a movement to approach perfection, they reflect a tension towards the absolute and at the same time a reflection, cool and detached, of their own relationship with the present.

Rossella Moratto

[1] «Verità di sé », Dino Formaggio,  I giorni dell’arte, p. 131. (Complete disclosure of one’s own operating structures)
[2] Max Bill, The Matematical Approach in Contemporary Art, in «Structure», serie III, n. 2, Bussum, Holland, p. 65, riportato in Filiberto Menna, La linea analitica dell’arte moderna, Einaudi, Torino, 1984, p. 73.

The Perfect Universe

15/06/2014 - Exhibition view Monica Mazzone Solo Show: The Perfect Universe

May 31 – June 21  2014

Merkur Gallery, Istanbul

 

 

THE PERFECT UNIVERSE

Solo show

May 31 – June 21 2014

Merkur Galley, Istanbul

 

For the first time ever, the Merkur Gallery in Istanbul presents a project of an Italian artist with a solo show by Monica Mazzone. “The Perfect Universe” is a study into the idea of being able to perceive and express visually the obsession for perfection, unattainable by definition, in anything plausible, in a trend, in an ambition. Thus, the fascination with the universal concept of “Infinity ” is transformed into the creation of alternative parallel worlds in which one may evade.

These numeric and mental places, emotional catalysts for attention, are translated into “Image-Objects” and “Color-Images”, categories according in which the artist works not bothering to create paintings, drawings or sculptures, but using the installative setup as a visual support of the numerical supposition, the fundamental principle for each work. Monica Mazzone, in fact, applies mathematical rules to determine each point both in the artworks space and in the gallery space. The geometry is proposed as a guiding principle of the creative act that accompanies the artist’s necessity to “think in colours”. The purple and green become parts of the platonic androgyne, yin and yang, masculine and feminine, dualities for excellence. The artist herself explains that “…everything stems from the need for unconditional love, where the concepts of time and attention play a key role in the search for the perfect emotion, as if the action to make could coincide with the internalization of the sentiment”. In each Image one can feel the perception of an abstract memory, atemporal; the depictions are intended as micro narratives, tales of faraway places and at the same time, as maps that lead to an infinite world-unlimited-Iperuranio. The possibility to create a Perfect Universe.

Extradelicato 2

Group Exhibition

May 30 – June 30 2014

Studio Corfone, Milano

Extradelicato 2, a group show featuring some of the most talented artists of the time curated by Claudio Corfone.

“All the words honestly do their job and they all have a life beyond the prejudice of their habitual use. When we stand in front of these accidents of the tongue, smiling, we are surprised that for example, such an extreme experience can merge in a collision,  the delicacy with courage.

It takes courage to laugh and to forgive.
A group show is to sneak furtively into many small individual paths, visit to glimpse glimmers of a wider path to go. To pay the works with food stamps, we reserve the right to retain a 10% more on the final price.

Start to forget the world seems to me, first of all, a great invitation to begin to look. There must be a place to which all barbarians thoughts are directed, when the gaze runs south and slips behind the horizon: go slowly so as not to disappear. “

The exhibition will display works by: Alessandro Di Pietro, Mattia Barbieri, Ornaghi & Prestinari, Luca Pozzi, Marco Andrea Magni, Silvia Mariotti, Patrizia Emma Scialpi, Claudio Corfone, Lorenzo Morri, Rebecca Moccia, Francesco Locatelli *, Jacopo Rinaldi, Francesco Fossati, Elisa Macellari, Mazzone Monica, Luca De Angelis, Gianni Di Rosa, Andrea Magaraggia, Luigi Massari, Marco Di Pietro, Marzia Corinne Rossi.

* With Cecilie Andersen Hjelvik

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